Il bostrico in Dolomiti

Il bostrico, o bostrico tipografo, è un insetto coleottero appartenente alla famiglia dei curculionidi (o scolitidi). Questo piccolo insetto è noto per infestare soprattutto le conifere, in particolare l'abete rosso, e rappresenta una delle principali minacce per le foreste europee.

Si tratta di un piccolo coleottero lungo circa 4-5 mm, di colore marrone scuro o nero. Gli adulti del bostrico scavano gallerie sotto la corteccia degli alberi per deporre le uova. Le larve, una volta nate, si nutrono del floema, la parte dell'albero che trasporta nutrienti, interrompendo il flusso di linfa e causando la morte dell'albero.
Il bostrico è presente in gran parte delle foreste di conifere dell'Europa, il suo impatto è particolarmente grave nelle aree colpite da tempeste o siccità, dove gli alberi si presentano indeboliti e più vulnerabili. Il bostrico è particolarmente dannoso perché attacca gli alberi già debilitati o stressati da altri fenomeni naturali come tempeste o forti venti.
Se non controllato, può diffondersi rapidamente anche agli alberi sani, portando a morie di massa nelle foreste, come quelle che si sono verificate dopo la tempesta Vaia del 2018 nelle Dolomiti. L'infestazione da bostrico provoca il disseccamento della chioma degli alberi e la caduta della corteccia, tra l'altro rendendo il legno non più commerciabile.

 

Per combattere le infestazioni da bostrico, gli alberi infetti vengono abbattuti e rimossi dal bosco prima che i coleotteri possano diffondersi ulteriormente. Il legname infetto può essere scortecciato o distrutto per eliminare i siti di riproduzione del bostrico per impedire che le larve emergano e infettino gli alberi sani circostanti.
Per evitare la riproduzione dei coleotteri si stanno provando delle trappole ai feromoni: queste trappole vengono utilizzate per attirare e catturare i coleotteri adulti. Vengono collocati in aree dove è probabile che i coleotteri si diffondano, aiutano a monitorare i livelli della popolazione e prevengono infestazioni su larga scala.
Vengono anche usate nuove tecnologie, come i droni o le immagini satellitari per monitorare la salute delle foreste.
Un metodo chiave per aumentare la resilienza delle foreste è piantare varietà di specie arboree.
Le monocolture o le foreste dominate da una singola specie (come l'abete rosso), sono particolarmente vulnerabili al bostrico. Aumentare la diversità delle specie arboree rende le foreste meno suscettibili alle future infestazioni e migliora la stabilità dell'ecosistema.
Sono in atto sforzi per aumentare le popolazioni di predatori naturali che si nutrono di bostrico. Gli uccelli, come i picchi, possono ridurre in modo significativo le popolazioni di coleotteri. Promuovere l'habitat di queste specie può essere parte di una strategia di controllo naturale.
Le università hanno in corso ricerche su agenti biologici, come funghi o virus, che colpiscono il bostrico senza danneggiare altri organismi della foresta.  

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